Ito De Rolandis

Ito De Rolandis

Ito De Rolandis di Castell’Alfero è stato il presidente dell’associazione culturale Leon Battista Alberti dal dicembre 1994 al 2020.

De Rolandis è nato ad Asti nel 1934 e si è laureato presso l’Università di Torino. Giornalista professionista, è stato redattore del Giornale Radio della Rai, nel 1954 ha partecipato alla nascita del Telegiornale e alla fase iniziale della TV con Piero Angela, Enzo Tortora, Emilio Fede, Gian Paolo Piana, Silvio Geuna. E’ in questo periodo che sotto la direzione di Giovanni Viarengo ha dato vita a programmi televisivi di divulgazione scientifica artistica e culturale, compreso il settimanale radiofonico domenicale regionale Bundì Ciarea.
Dal 1961 al 1981 è stato alla Gazzetta del Popolo di Torino con Arturo Chiodi, Giorgio Vecchiato e Michele Torre.
Ha collaborato per molti anni con Il Messaggero di Roma, Il Secolo XIX di Genova, Il Resto del Carlino di Bologna, La Nazione di Firenze, l’agenzia ADN Kronos e con settimanali e mensili italiani e stranieri.

Ito De Rolandis, testimone di molti dei maggiori avvenimenti di attualità degli ultimi cinquant’anni, ha scritto numerosi saggi e opere di narrativa.
Tra gli altri, Giovanni XXIII il Papa Buono, Torino Dopoguerra, Cara e Vecchia Torino, Oltre la cronaca, Attacco alla Sindone, Enrico Berlinguer, Maria Josè, Europa Anno zero, La terra sconfitta.
Con Nel nome di Asti (1991) romanzo storico-medievale, ha vinto due premi letterari: Venezia ’93 e I due Cesari.
E’ stato apprezzato per il suo stile semplice, chiaro e piacevole, particolarmente avvertibile non solo nei servizi giornalistici destinati a periodici specializzati ( Scienza, Scienza 2000, Scienza e Vita, Ricerche, ecc.), ma anche nei programmi radiofonici e televisivi di cui è stato autore. In questo settore ha curato per la BBC di Londra decine di documentari di varia: sulla conquista dello spazio, naturalistici e tecnici, ed è stato fondamentale divulgatore dei comunicati scientifici aerospaziali della NASA destinati ai media di lingua italiana.

Nel 1974 ha partecipato alla stesura della riduzione de L’Ussaro sul tetto di Jean Giono, per l’omonimo film con la regia di Jean Paul Rappeneau. Una grande produzione nella quale viene rievocata la figura dell’avo del giornalista, medico del colera Giuseppe Maria De Rolandis di Castell’Alfero, fondatore della “Gazzetta Medica” (1835) e dell’Accademia di Medicina torinese (1838), partecipante con Champollion alle spedizioni in Egitto che portarono alla scoperta della Stele di Rosetta, autore di 23 ricerche sul “Colera morbus”, medico personale di Carlo Alberto di Savoia, morto a Torino dopo aver donato alla città il “Regio Ricovero di Mendicità” di corso Casale ove si conserva un suo busto marmoreo.

A Ito De Rolandis nel 1983 per il suo documentario Volano Targati “G” sono stati assegnati due riconoscimenti: a Londra il premio internazionale “Sky”, a Torino il premio “Aeritalia”. Il filmato è l’unica testimonianza televisiva della straordinaria vita dell’ing. Giuseppe Gabrielli, già presidente della Fiat Avio, realizzatore di 128 aerei, dal G-2 al G-91 al G-222.
I.D.R. ha scritto nel 1990 due nuovi saggi: Cronache dell’impossibile e Misteri che trattano episodi inseriti nella letteratura del paranormale esaminati da illustri studiosi e scienziati, alcuni dei quali emeriti Nobel quali Rita Levi Montalcini, Richard Leakey, Paul McLean, Carlo Rubbia, Norberto Bobbio, Donald Johanson e altri. Nel 1994 ha vinto il premio “Diamond” per i suoi studi sulla Sindone. In questo settore ha svolto un’ approfondita indagine sul recupero dei Rotoli del Mar Morto di Qumran in collaborazione con il prof. Omar Kardline del Museo del Cairo. L’anno seguente ha pubblicato in copia anastatica il diario scritto da San Carlo Borromeo nel 1578, quando il cardinale milanese accompagnà a piedi il Telo da Chambery a Torino, con Emanuele Filiberto.

Nel 1996, in seguito ai dubbi espressi da alcuni sull’autenticità del Lino che secondo la tradizione cristiana accolse il corpo di Cristo deposto dalla Croce, ha steso i volumi “Mistero e realtà della Sindone di Torino” e “L’immagine dal non conosciuto – Ciò che la Chiesa non ha ancora detto”.
Sul finire degli anni novanta, col supporto di molte fotografie d’epoca, ha realizzato una ricerca sulla nascita della Tv a Torino.

Nipote diretto di Giovanni Battista De Rolandis, ideatore del Tricolore con Luigi Zamboni, Ito De Rolandis ha svolto rigorosi studi sulla genesi della bandiera Italiana avvalendosi dell’archivio storico di famiglia oggi in parte conservato presso il Comune di Castell’Alfero (“Origine del Tricolore” editore Piemonte in Bancarella ), e sulle prime insurrezioni di Bologna, Napoli, Milano, e Novara, sfociate nei primi moti del Risorgimento. Sollecitato dall’Università di Bologna, ha concesso (1997) l’esposizione della prima coccarda Tricolore Italiana a quel Museo, riservandone la proprietà alla famiglia.
Con l’aiuto di ricercatori delle Università italiane e francesi, del Centro di Studi Storici di Bath (Gran Bretagna), e dell’Istituto Napoleon di Parigi, continua a reperire fondamentali documenti per una revisione della storia patria risorgimentale. Alcuni sono stati pubblicati nel 2008 nel volume Orgoglio Tricolore.
 

Domenica 31 Maggio 2020 Ito De Rolandis ci ha lasciato.