«Singolare femminile». Il libro di Alessandro Ferraro su Amalia Guglielminetti scrittrice, donna e icona
L’autore dialoga con Mariarosa Masoero e Maria Chiara Acciarini.
Venerdì 2 dicembre, ore 17, ingresso libero
Palazzo Cisterna – Via Maria Vittoria 12, Torino
«Singolare femminile» era Amalia Guglielminetti, oggetto non bene identificabile eppure emblematico nella Torino della Belle Époque, nella città del liberty, della moda, del cinema, della «Stampa», dei caffè e dell’automobile. E «Singolare femminile» è il titolo del libro che, tramite l’analisi delle opere, il racconto della vita e un album di immagini, riconsegna la voce e il volto di una protagonista della letteratura italiana e del costume di inizio Novecento. Amalia Guglielminetti (1881-1941) pubblicò i primi versi a vent’anni e raggiunse l’apice del successo nel 1909 con «Le seduzioni» dove è «quella che va sola», trasposizione poetica della propria persona singolare femminile; coraggiosa e contraddittoria, si legò a Gozzano, poi a Pitigrilli, non si sposò né divenne madre; autrice di novelle, commedie, fiabe (soprattutto per il «Corriere dei Piccoli») e romanzi (come «La rivincita del maschio»), fondò e diresse una rivista, e dal 1928 finì, nell’ordine, in tribunale, in carcere, in casa di cura, ai margini della civiltà letteraria e nel dimenticatoio. Alessandro Ferraro, autore del libro che sottrae Amalia Guglielminetti a questo destino, ne parla con Mariarosa Masoero, già professore ordinario di Letteratura italiana dell’Università di Torino, e la saggista Maria Chiara Acciarini, ospiti del Centro Pannunzio e dell’Associazione Leon Battista Alberti che introdurranno l’incontro con Pier Franco Quaglieni e Luca Guglielminetti.